Parrocchia Maria Santissima dell’Itria di Delia Festa dei "Popoli in movimento" di Niccolò Milano
Si è sempre parlato di problemadel fenomeno migratorio, di difficoltà nell’accoglienza, di sicurezza, dimancata integrazione, di presenza nel mondo del lavoro ai danni degli italiani.Nell’edizione appena conclusa della "Festa dei Popoli", si sono messi inevidenza gli aspetti positivi della loro presenza, il valore aggiunto cheproviene dalla loro cultura, dalle loro ricette culinarie, dai loro balli,dalla loro storia, ma in particolare abbiamo voluto evidenziare come il lorolavoro sia fondamentale per la nostra economia. Le aziende agricole del nostroterritorio potrebbero chiudere e lo sviluppo del territorio sarebbecompromesso. Questa edizione ha preso il via da Caltanissetta ed è proseguita aDelia con una passeggiata in bici, che ha visto una partecipazione massiccia digiovani ed adulti, che ha raggiunto le aziende agricole del paese. Una giornatadi grande festa conclusasi con la celebrazione eucaristica presieduta dalVicario generale Mons. Giuseppe La Placa. Una grande festa colorata dai diversipopoli presenti nel territorio, Rumeni, Greci, Marocchini, Venezuelani,Colombiani ed i bambini delle scuole che hanno sfilato per le vie del paese esi sono esibiti durante il percorso. Cosa resta di questa VI edizione dellaFesta dei Popoli? Prima di tutto, l’impegno ed una volontà della CaritasDiocesana in tutte le sue figure apicali: Vescovo, Vicario, Direttore dellaCaritas, responsabile Centro d’Ascolto locale, Assistente, responsabileMigrantes ed i parroci interessati nel volerla portare avanti e sostenere. Unimpegno immenso di tutti i volontari Caritas che hanno concentrato tutte leloro forze affinché la manifestazione diventasse un evento eccezionale. E poi,la consapevolezza di essere stati vicini alle aziende del territorio cheassumono anche operai stranieri e la certezza di aver dato a tutta la comunitàun messaggio chiaro, e cioè che gli stranieri non sono un problema, ma unarisorsa per il nostro territorio. (tratto da L’A U R O R A n. 5 - Maggio 2018)